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Cabernet Franc
Dalla Gironda, zona altamente viticola della provincia francese di Bordeaux, il Cabernet Franc è arrivato in Italia nei primi decenni del 1800 e in Friuli alla fine dello stesso secolo. Attualmente in Friuli è uno dei rossi più prestigiosi, ha grande diffusione ed è la seconda varietà a bacca rossa prodotta. È una vite che si adatta molto bene a quasi tutti i terreni e produce uve di spiccata personalità.
Franconia
Il Franconia, conosciuto anche come Blaufränkisch, è un vitigno originario del Nieder-Österreich (bassa Austria), da dove si diffuse in alcune zone viticole della Francia, Germania, Repubblica Ceca, Ungheria, Croazia e Slovenia. Alcune recenti ricerche ne attestano la coltivazione in Italia già dal 1500; in Friuli la presenza è documentata dal 1879. I viticoltori lo hanno sempre tenuto in gran conto nei loro vigneti grazie alla buona resistenza alle malattie, alla precocità di maturazione, alla resistenza ai freddi invernali, ma anche grazie alla sua elevata produttività, alle buone caratteristiche di colore e alcolicità.
Pinot nero
Tra tutti i vitigni del mondo è il più nobile e allo stesso tempo il più difficile da interpretare, quello che pone l’enologo ed il semplice consumatore di fronte alla degustazione forse più complessa. L’origine del pinot nero viene posta nella regione francese della Borgogna, dove è alla base dei più grandi e famosi vini della zona. Rappresenta il capostipite della famiglia dei Pinot dal quale, per mutazione gemmaria, si sono originati il Pinot Bianco, Grigio, Meunier e molti altri biotipi.
Schioppettino
La Ribolla Nera, chiamata Schioppettino nel comune di Prepotto e dintorni, è un vitigno sicuramente indigeno friulano, originario appunto della zona di Prepotto e qui principalmente coltivato. Il termine “Schioppettino” starebbe ad indicare, secondo alcuni, il crepitio in bottiglia del suo vino frizzante (un tempo imbottigliato giovane, completava la fermentazione malolattica in bottiglia, diventando quindi leggermente frizzante), mentre per altri si riferirebbe al fatto che i chicchi della sua uva, molto carnosi e croccanti, sembrano scoppiettare in bocca quando si cerca di mangiarli.
Merlot
Originario del sud-ovest della Francia, in particolare della zona di Bordeaux, dove era uno dei vitigni più importanti nella produzione di vini di altissima qualità. L’abbondante produzione, la buona qualità del vino, la rusticità del vitigno, lo hanno reso popolare praticamente in tutto il territorio nazionale. In Friuli Venezia Giulia, dove ha trovato terreno e clima ideali, è oggi il più diffuso tra i vitigni a bacca rossa e uno dei cardini della viticoltura friulana.
Refosco dal Peduncolo Rosso
Vitigno autoctono, sottovarietà di maggior pregio nell’ambito della grande famiglia dei “Refosco”, è tra le più apprezzate tipologie di vini friulani a bacca rossa. Famoso già nel 1700, ha avuto negli ultimi decenni una notevole diffusione in tutta la regione, sostituendo gli altri “Refosco” certamente più produttivi, ma sicuramente di minor merito.
Verduzzo Friulano
Il Verduzzo è un vitigno indigeno della nostra regione, caratteristico e largamente coltivato, specialmente nelle zone collinari. Esistono due cloni principali: il Verduzzo Verde ed il Verduzzo Giallo. Il Verduzzo Verde è coltivato in pianura e dà origine a un vino bianco secco, mentre il Giallo, poco produttivo ma di grande qualità, coltivato in collina, è destinato alla produzione del vino passito.
Traminer Aromatico
Meglio noto come Gewürztraminer, divide gli esperti per i suoi incerti natali. Due le ipotesi più accreditate: Alsazia o Sud Tirolo. Certa risulta invece essere la predilezione di questo vitigno per le zone ad alta latitudine di coltivazione della vite, cioè zone fredde e fresche. In Italia, le regioni in cui il vitigno è maggiormente coltivato sono il Trentino Alto Adige ed il Friuli Venezia Giulia, dove il Traminer si è perfettamente adattato ai terreni, al clima e all’esposizione, con ottimi risultati.
Pinot Grigio
Il Pinot Grigio, come il Pinot Bianco, nasce da una mutazione gemmaria del Pinot Nero. Si ritiene che sia antichissimo, dal momento che tracce della sua coltivazione risalgono all’epoca romana. Agli inizi dell’800 si è diffuso in nord Italia, trovando in Friuli Venezia Giulia le condizioni ambientali favorevoli.
Moscato Giallo
La terra d’origine dei vari moscato sarebbe la Grecia. Già ai tempi dei Romani ne parlava Catone che le chiamava uve “apianae”, dal nome delle api che ne circondavano i grappoli più maturi, per il forte e intenso profumo che da essi veniva liberato. Dall’opera dell’uomo e dai numerosi incroci, nacquero vere e proprie varietà: moscato bianco, giallo, rosa e nero.